giovedì 31 ottobre 2013

Andar per Borghi: Labro (RI)

Il paese risorto. Scalinate di pietra bianca, archi e improvvise piazzette

Il vecchio percorso della statale 79 che unisce Terni e Rieti, si snoda lento e tortuoso costeggiando dapprima le rinomate Cascate delle Marmore e poi Piediluco con il suo lago dominato dai resti del castello de Luco risalente al lontano 1028.



Qualche chilometro oltre, ecco che in alto sulla sinistra s’inizia a palesare un gruppo di case in pietra adagiate a guisa di ventaglio: siamo a Labro, che con la sua morbida si poggia sul colle affacciato sulla valle del Fuscello e sul lago di Piediluco mentre alle spalle si scorge l’austera mole del Terminillo.



Sistemato il camper nei pochi spazi lungo la strada di accesso al borgo, si varca la Porta Reatina, ultimo baluardo alle autovetture, e ci si addentra per le tortuose stradine facendo un salto nel passato; archi in pietra, stemmi, fregi, ricchi portali ed eleganti raccontano di un lontano e fiero passato. Suggestive le "tre porte", un coreografico snodo fra archi, vicoli e scalinate che fa pensare alle scenografie fantastiche di Escher.
Continuando a salire, si arriva ai giardini del Torrione, un belvedere posto sulla sommità del paese, dove ammirare il panorama della Piana Reatina e del Lago di  Piediluco. Lì vicino, la chiesa cinquecentesca di Santa Maria.
Antico feudo medioevale dei Nobili Vitelleschi, il borgo nacque come rocca a guardia dei confini fra le terre umbre e reatine e il suo nome potrebbe derivare dal latino "lavabrum", ovvero vasca, bacino, un riferimento al vicino lago di Piediluco.


Dopo un lungo periodo di abbandono, negli anni ’60 Ivan Van Mossevelde, un architetto belga qui giunse su indicazione di una nobildonna di Labro, la contessa Ottavia Nobili-Vitelleschi, sua amica in Belgio. Innamoratosi del posto, convinse alcuni suoi amici partecipare all’ardita impresa di far rifiorire quest’antico feudo. Dopo un lungo e sapiente restauro, il risultato oggi sotto gli occhi di tutti è un piacevole villaggio vivo, a misura d’uomo, un raro esempio di omogeneità storica e artistica, dove in estate si tengono originali incontri artistico e gastronomici.
L’architetto e sua moglie vivono ancora oggi in Labro nel panoramico palazzo Crispolti.
Tornati sulla ss79, ci si dirige verso Rieti e la Valle Santa Reatina, permeata di echi di San Francesco illustrati dai meravigliosi monasteri e luoghi di meditazione che la popolano.

DOVE  DORMIRE
Nella parte alta del paese, dopo una serie di tornanti, si trova un piccolo parcheggio sterrato, idoneo a mezzi di dimensioni ridotte. 
Sul lago di Piediluco, si può sostare nel campeggio Cuore Verde, aperto da aprile a metà settembre (www.campingcuoreverde.it - info@campingcuoreverde.it – tel. 3494987423).
Di fronte le vicine piscine, ampi spazi di parcheggio dove fuori stagione la sosta è tollerata, nel rispetto del codice della strada.

Campeggio Cuore Verde






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