mercoledì 6 novembre 2013

Andar per Borghi: La Scola di Vimignano (BO)

Quiete fuori dal tempo

Siamo nel comprensorio di Grizzana Morandi, delizioso centro di villeggiatura posto sul crinale tra le valli del Reno e del Setta, i cui paesaggi sono quelli, celebri, dipinti da Giorgio Morandi, che scelse questo piccolo paese come residenza per il periodo estivo.
Dopo aver visitato a Grizzana il Centro di documentazione Giorgio Morandi, che raccoglie interessanti materiali concernenti l’artista, alla storia e alla cultura dell'Appennino bolognese, si può scendere di qualche chilometro lungo la Porrettana verso sud, fino a giungere al paesino di Riola, per una veloce visita alla Chiesa di Santa Maria Assunta, unica opera religiosa in Italia dell’architetto finlandese Alvar Aalto e per scattare qualche foto di Rocchetta Mattei, un castello multicolore in stile moresco edificato dal 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico castello con annessa chiesa e cimitero risalente al 1200. 



 A 5 km dal paese, si trova la nostra meta, il minuscolo villaggio di La Scola in Vimignano, un angolo di terra dimenticato dal mondo dove tutto sembra essersi fermato al medioevo, un piccolo e ben conservato centro appenninico pervenutoci quasi intatto perché isolato dalle principali vie del fondo valle, un microscopico agglomerato di case in pietra (abitato con gran piacere da un esiguo numero di fortunati) edificate tra il XV e il XVI sec.
Sembra che il suo nome derivi dal lombardo “sculca” o dal germanico “skulk”, entrambi sinonimi di posti di guardia o avamposti militari posti in posizione elevata. 
Zona di confine tra i possedimenti bizantini di Ravenna e quelli longobardi di Pistoia, i primi documenti che testimoniano l'esistenza del borgo risalgono al 1375, ma certo il posto di guardia si era trasformato in un piccolo paese molto tempo prima. Alla fine del Medioevo questo villaggio montano dovette vivere un periodo di notevole prosperità economica, e fu allora che furono chiamati i Maestri Comacini a costruirvi case e cappelle. Le torri preesistenti vennero mozzate e trasformate in case, collegate fra loro da archi che ancora oggi suscitano nei visitatori gradevolissime suggestioni.

  

 

Diventa quindi un piacevole gioco scoprire l’insegna del 1683 sulla porta di Casa Parisi "hostum non hostium" (sono graditi gli ospiti ma non i nemici), l’antico portone in noce massiccio e borchie di ferro con feritoie ai lati dalle quali si sparava con gli archibugi ai nemici, l’Oratorio di S. Rocco, datato 1481, l’arco acuto che sovrasta una finestra decorato con simboli di prosperità, salute e fortuna e il cipresso ultracentenario oggi posto sotto la tutela dei Beni Culturali. 



A malincuore lasciamo questo posto pieno di storia e di poesia e proseguiamo ancora lungo una tranquilla viabilità secondaria fatta di ampi scenari, crinali ventosi e panoramici, irraggiungibili chiesette abbarbicate sulla roccia. 
La Scola e' un paese che non esiste, una sorta di Brigadoon - il misterioso villaggio scozzese che compare per un solo giorno ogni cento anni - miracolosamente resistito agli anni, sapientemente restaurato, ma ... esiste veramente?




Pochi spazi per la sosta nell'unica strada che conduce al borgo (GPS 44.21692,11.07081)

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