Sua Maestà il Cedro
A spasso lungo la Riviera dei Cedri, tra il mare blu e la storia di questo particolare e misterioso frutto.
Quella striscia di costa che inizia da Praia e termina a Cetraro è nota come La Riviera dei Cedri in omaggio al giallo agrume che qui è coltivato.
Qualche anno fa, una continua sequenza di basse piante dalle chiome verde intenso accompagnava il turista che percorreva la statale 18; oggi le cedriere sono notevolmente diminuite nella fascia costiera e ci si deve inoltrare nelle campagne circostanti per poterle vedere.
In estate, quando i cedri sono ancora verdi, i rabbini di moltissime comunità israelitiche, arrivano per raccogliere i frutti più belli, indispensabili alla loro festa delle capanne, chiamata Sukkot, un rito molto sentito dagli ebrei. La selezione dei frutti segue un preciso rituale perché l'agrume deve essere di una pianta non innestata, al quarto anno di produzione, di forma conica, colore verde, con l’apice sano e con un pezzo di peduncolo attaccato al frutto.
In autunno, quando il frutto assume quel caratteristico colore giallo dorato, si raccolgono i cedri destinati agli usi gastronomici, come il liquore di cedro, bibite, granite e gelati, oltre che al classico e ipocalorico cedro candito.
Arrivando da nord, si passa Praia a Mare con la sua Isola di Dino per arrivare a Scalea, graziosa cittadina identificata dalla Torre Talao, una delle 366 torri che nel XVI secolo, sotto il regno di Carlo V costituivano un efficace sistema di avvistamento lungo tutta la costa. Interessante, seppur faticosa, la salita al centro storico che inizia dalla Porta della Marina, ai piedi del paese vecchio.
Una breve deviazione verso l’interno costeggiando le rive del fiume Lao ci porta a Orsomarso. Siamo già nel territorio del Parco del Pollino e le verdi montagne circostanti lo ricordano.
Una passeggiata per i vicoli del centro storico e riprendiamo la strada passando per Santa Maria del Cedro con sosta presso il Museo del Cedro (Museo del cedro / Laboratorio del gusto - Telefono: 0985-42598 - 349-0567658 - www.cedrodicalabria.it).
Torniamo sulla costa all’altezza di Cirella di Diamante, piccolo abitato, caratterizzato da una scogliera che guarda l’isola omonima; si può salire alle panoramiche e spettacolari rovine di Cirella Vecchia dalle quali lo sguardo può spaziare sul blu del mare e sui vicini borghi di Grisolia e Maierà tenacemente abbarbicati alle creste montuose.
Pochi chilometri e siamo a Diamante altro paese rivierasco noto per per l'animato lungomare e per i suoi murales, una felice intuizione del pittore Nani Razzetti, milanese, ma diamantese di adozione, il quale propose al sindaco del tempo il progetto di rivitalizzare il centro storico. L'Operazione Murales, iniziata nel 1981, portò a Diamante, dall'Italia e dall'Estero, ottantatre pittori, che nel mese di giugno iniziarono a dipingere i muri del centro storico, ormai diventati delle grandi tele, facendo rinascere nella gente che vi abita il gusto della conservazione del proprio passato, per un'idea viva, che proietti nel futuro.
Ancora qualche chilometro e si arriva a Belvedere Marittimo. Il borgo alto si snoda lungo stradine che incontrano tracce di un florido passato caratterizzato dalla presenza di palazzotti con piacevoli portali, che risentono, purtroppo, del passare del tempo.
Ancora qualche chilometro e si arriva a Belvedere Marittimo. Il borgo alto si snoda lungo stradine che incontrano tracce di un florido passato caratterizzato dalla presenza di palazzotti con piacevoli portali, che risentono, purtroppo, del passare del tempo.
Dopo tanto salire, si arriva al castello di Belvedere, un esempio di fortezza del XV secolo che presenta tutte le caratteristiche del tipico castello angioino riadattato e fortificato nel periodo aragonese.
Una veloce occhiata al borgo di Cetraro e usciamo dalla Riviera dei Cedri, non prima di aver riempito la nostra cambusa delle bontà gastronomiche, gradito ricordo di questa terra.
DOVE DORMIRE
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