Le Farchie di Sant'Antonio
Narra la leggenda che nel 1799 le truppe francesi nella loro avanzata in terra italica, volevano occupare il borgo di Fara Filiorum Petri, all’epoca inserito in un grande querceto che si estendeva per diversi chilometri.
Dinanzi ai francesi apparve Sant’Antonio nelle vesti di un generale che intimò alle truppe di non oltrepassare la selva. Visto il loro rifiuto, il santo trasformò gli alberi in immense fiamme che costrinsero i soldati d'oltralpe a ripiegare e abbandonare i loro propositi d’invasione.
In omaggio a questo episodio, dal 1890 i faresi ogni anno in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, il 16 gennaio, danno luogo a una suggestiva e coinvolgente manifestazione chiamata, appunto, “Le Farchie di Sant’Antonio”.
La preparazione della farchia è lunga e laboriosa. Già dal febbraio dell’anno precedente, i contradaioli raccolgono le canne ancora verdi e le ripongono verticali in luoghi chiusi per preservarle dall’umidità e per mantenerle dritte. Negli anni passati, conservarle in luoghi protetti serviva anche per evitare furti e dispetti tra le varie contrade.
Prima di Natale, si potano gli alberi di salice rosso per avere dei rami grandi e giovani, col giusto grado di umidità per poter essere annodati.
A ridosso della festa, le varie contrade allestiscono dei capannoni e iniziano a costruire la struttura. In pratica, le farchie sono dei fasci cilindrici di canne legati con rami di salice rosso, pesanti 7-800 kg, lunghi circa 8-9 metri e aventi generalmente un diametro di cm 70-100.
Si prepara prima l’anima della farchia, costituita da un grosso palo di legno, attorno al quale vengono disposte le canne, ingrossando il fascio fino alla misura desiderata.
Raggiunta la dimensione stabilita, gli uomini più esperti iniziano a legare le canne con i rami di salice rosso.
Questo è un momento fatidico perché dalla legatura dipende la stabilità e la bellezza della farchia, ottenendo una perfetta verticalità, il giusto allineamento dei nodi, l'assenza di rigonfiamenti e una struttura omogenea e gradevole alla vista dell’osservatore.
Mentre gli uomini lavorano il manufatto, le donne assistono gli uomini e cucinano per loro il cibo di "Sant'Andone", il tutto innaffiato con abbondanti bicchieri di vino.
Il 16 gennaio, dopo un pasto collettivo inizia la cerimonia. Le donne di ogni contrada iniziano le cosiddette litanie, inni sacri rivolti al santo, mentre gli uomini si concentrano per issare la pesante farchia.
Le contrade più lontane, trasportano la farchia a bordo di un trattore, accompagnati dai suoni degli organetti e dai canti dei contradaioli, mentre quelle più vicine trasportano il pesante manufatto a spalla e la coinvolta sofferenza dipinta sui volti dei facchini, racconta meglio di mille parole il coinvolgimento della popolazione in questa festa.
Le farchie arrivano quindi nel grande piazzale di fronte la chiesa di Sant’Antonio Abate e sono deposte al suolo; al comando di un uomo chiamato "capofarchia" vengono issate. Quando tutte le farchie sono alzate, si dà inizio all'incendio, secondo una lista preventivamente concordata col comitato organizzatore.
Una contrada alla volta, il capofarchia accende i mortaretti che circondano il fascio di canne e in un grande frastuono la sommità della colonna inizia a bruciare dando il via alla parte più attesa.
In breve tempo tutte le farchie bruciano in una grande confusione dei contradaioli che si lasciano andare alla gioia per il lavoro effettuato e i festeggiamenti a base di canti, dolci e vino possono finalmente iniziare.
Dalla chiesa vicina arriva in processione la statua del santo per la benedizione delle fascine in fiamme e i contradaioli buttano a terra la propria farchia per tagliarne una parte da riportare alla contrada dove questa finirà di ardere e farà da compagnia per tutta la notte alla grande e allegra festa popolare.
Per la sosta camper, Fara Filiorum Petri offre al turista itinerante il grande piazzale sotto le mura cittadine in Viale Europa (non disponibile mercoledì 7-15 per mercato settimanale). Disponibile un rudimentale pozzetto di scarico a grata, una presa d’acqua e un wc pubblico. Coordinate GPS: 42.24882,14.18655
La preparazione delle Farchie
La concentrazione prima del trasporto a braccio
Il trasporto
Si issano le Farchie
Si accendono le canne
Inizia la festa!
I volti, sofferenza fisica, mistica e religiosa.
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