Civitella del Tronto, un cucuzzolo sospeso tra mare e monti.
Situata nella Val Vibrata, il piccolo borgo, socio del Club dei borghi più belli d'Italia, si erge a circa 600 m s.l.m. su di una rupe rocciosa che guarda da un lato verso le spiagge di Tortoreto e Alba Adriatica e dall’altro l’austera sagoma del Monte Foltrone (1718 m s.l.m.) che insieme al vicino Monte Girella (1814 m s.l.m.) fanno parte del gruppo dei Monti della Laga.
Il paese è sovrastato dalla Fortezza, ultimo disperato baluardo dei Borbone di Napoli e del Regno delle Due Sicilie che resistette strenuamente fino all'ultimo e si arrese ai piemontesi addirittura dopo che fu proclamata l'Unità d'Italia.
Dopo il 1861 la Fortezza fu lasciata in abbandono, depredata e demolita dagli stessi abitanti di Civitella del Tronto.
Oggi la sua struttura è visitabile e si passeggia attraverso le vaste piazze d'armi, le cisterne, i lunghi camminamenti di ronda, i resti del Palazzo del Governatore, la Chiesa di San Giacomo e le caserme dei soldati.
Spettacolare è il panorama che da qui si osserva verso le vicine montagne della Laga, verso i lidi adriatici, ma – soprattutto – suggestivo e scenografico è il colpo d’occhio sui tetti sottostanti con le singolari case-forti, una arroccata all’altra a costituire un impenetrabile sistema difensivo.
All'interno della Fortezza è visitabile il Museo delle Armi, dove sono conservate armi antiche come schioppi a miccia del XV secolo, pistole a pietra focaia, un cannone da campagna napoleonico e dei piccoli cannoni detti "falconetti" da marina.
Al centro storico si accede da Porta Napoli, unica sopravvissuta delle tre porte antiche, e si arriva in Piazza Filippi Pepe, fulcro della vita cittadina dall'ampia terrazza panoramica.
Il borgo si presenta ben curato con le vie che corrono parallele, intersecate dai vicoli che salgono verso la Rocca. Questi passaggi sono spesso molto stretti e ripidi, poiché originariamente progettati per incanalare gli assalitori in strettoie in modo da sorprenderli alle spalle.
Il borgo si presenta ben curato con le vie che corrono parallele, intersecate dai vicoli che salgono verso la Rocca. Questi passaggi sono spesso molto stretti e ripidi, poiché originariamente progettati per incanalare gli assalitori in strettoie in modo da sorprenderli alle spalle.
Una di queste viuzze, è la Ruetta - che consente il passaggio a una persona per volta – vicolo dichiarato come “la via più stretta d’Italia”.
Per la sosta è disponibile un ampio parcheggio in Via Sandro Pertini, di fronte la stazione dei Carabinieri e poco distante dall’ingresso alla parte storica del borgo. GPS: 42.77375,13.66994
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