Tre metri sopra il cielo
"C'è qualcosa di stranamente maestoso nella calma di un posto come questo. Vi regna, per lo più, un silenzio perfetto".
Samuel Morse, pittore, storico, ma soprattutto conosciuto per essere l'inventore del telegrafo, nel 1830 così descriveva il suo ingresso a Cervara di Roma, raccolto borgo che oggi accoglie meno di 500 anime a 70 chilometri dalla Capitale.
Questo piccolo centro abitato che con i suoi 1.053 m s.l.m. è il più alto della Provincia di Roma e il secondo del Lazio dopo Filettino, è una piccola bomboniera che presenta qualcosa di speciale, una rilassata atmosfera d'altri tempi quando la domenica mattina si ozia pigramente nella panoramica piazza discutendo del più e del meno.
Porta d'ingresso al Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, Cervara di Roma da oltre due secoli affascina artisti e poeti di ogni provenienza.
Molteplici sono i motivi di questo fascino: la sua esposizione felice ad anfiteatro che guarda l'alta valle dell'Aniene con le abitazioni appoggiate le une alle altre; l'impervia rupe calcarea attorno alla quale pascolavano i cervi (da cui il nome del borgo); la capacità romantica di attrarre a dispetto dell'isolamento considerato che fino agli anni '50 il borgo era raggiungibile solo a dorso di mulo attraverso ripidi sentieri di montagna.
Era il 1830, quando Morse caricati i bagagli su due muli giunse qua da Subiaco e vi trascorse periodi di grande serenità. Seguirono poi il pittore francese Ernest Hebert, sensibile al fascino delle donne del posto che lo portò a realizzare quadri come "Rosanera alla fontana", "Portatrice d'acqua" e "Le donne di Cervara", quest'ultimo esposto al Museo d'Orsay di Parigi.
E ancora, Joseph Anton Koch che dipinse i "Paesaggi eroici" influenzati dalla bellezza della campagna romana e dalla quiete di Cervara, Bartolomeo Pinelli, il più prolifico illustratore romano, pittori d'oltralpe come Jean-Baptiste Camille Corot, Karl von Blaas e più avanti con l'austriaco Oskar Kokoschka che andò ad abitarvi nel 1930.
Ma anche poeti del calibro dello spagnolo Rafael Alberti, che scrisse su un muro della piazza una poesia, fino al "Notturno per Cervara" composto dal maestro Ennio Morricone, che nel 2006 ha ricevuto la cittadinanza onoraria.
Non a caso l'ingresso al paese dal parcheggio passa attraverso una ripida salita in pietra chiamata, appunto, scalinata degli artisti, realizzata nel 1984; osservando con attenzione le rocce poste sopra la piazza e alle spalle del castello, si possono osservare scolpite nella pietra bianca, una serie di figure, simboli di pace e fratellanza insieme a poesie e murales che ornano il paese.
L'ultima opera, in ordine di tempo, è un bassorilievo di circa 20m² in ceramica, realizzato da Fabio Piscopo e collocato nella piazzetta centrale. Una caccia al tesoro lungo vicoli, archi, scalinate, piazzette, dove l'accesso alle automobili è impossibile e il panorama circostante è un insieme di verdi montagne e di ampie vallate.
A distanza di quasi duecento anni l'atmosfera non è cambiata molto, con la silenziosa quiete a riempire un paesaggio che amalgama il verde della vegetazione con le rocce delle montagne e i colori delle case arroccate.
Condizioni che nel 1991 ha portato la rivista Airone a indicare Cervara di Roma tra i 10 paesi italiani censiti come "Villaggio ideale d'Italia".
Grazie a Carlo e Anna Maria che ci hanno fatto scoprire questo piccolo angolo di mondo antico.
Cervara di Roma si raggiunge attraverso l'Autostrada A24 Roma - L'Aquila, uscita Vicovaro - Mandela. Si prosegue sulla SS5 Tiburtina-Valeria fino ad Arsoli, dove si seguirà la Strada Panoramica provinciale per Cervara.
Non esistono spazi idonei per la sosta camper. In periodi di scarso afflusso è possibile la sosta nel piccolo parcheggio ai piedi del borgo in Piazzale Giovanni XXIII, GPS: 41.98781,13.06796.
Mezzi di piccole dimensioni possono provare nel parcheggio lungo la strada per Campaegli e alle spalle del paese, in Piazzale Sandro Pertini. GPS (indicativo): 41.98908, 13.06902
Mezzi di piccole dimensioni possono provare nel parcheggio lungo la strada per Campaegli e alle spalle del paese, in Piazzale Sandro Pertini. GPS (indicativo): 41.98908, 13.06902
Circa 9 km oltre il borgo, si trova la frazione di Campaegli, situata a 1.430 m s.l.m. dove si trovano alcune abitazioni, hotel e impianti dove praticare sport di montagna tutto l'anno, ma, sopratutto, boschi e prati dove fare delle belle passeggiate che non presentano difficoltà, ma consentono di stare a contatto di una natura veramente interessante.
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