domenica 15 gennaio 2017

Week End: Molise

Su e giù per i colli


La nostra gita alla scoperta del Molise, regione a torto sottovalutata dal turista, inizia ai piedi delle Mainarde puntando sull'isolata abbazia di San Vincenzo al Volturno (GPS: 41.64925,14.08672). Passata la zona degli scavi archeologici, dopo un breve sterrato appare il Portico dei Pellegrini che inquadra in una suggestiva istantanea, la chiesa di San Lorenzo Nuovo immersa in un silenzio appena interrotto da qualche raro visitatore. L'abbazia risale al lontano 703, passò sotto varie signorie e dal 1990 grazie a due monache claustrali statunitensi ha riconquistato l’antica dignità.
  

Le vicine sorgenti del Volturno (GPS: 41.63687,14.07127, area picnic, sentieri natura) sono raggiungibili direttamente dall'abbazia (strada stretta) o passando per Rocchetta a Volturno. 
Per chi volesse trascorrere una rilassante giornata di sole, il vicino lago di Castel San Vincenzo, un invaso artificiale situato a 783 m s.l.m., ben si presta per una piacevole sosta natura.
Alto sul colle, troviamo Monteroduni, piccolo abitato gradevole e dignitoso che ricalca i classici borghi dalle scalinate in pietra e vicoli che sfociano in piazzette. Il Castello Pignatelli, sornione e avvezzo a simili compiti, sovrasta e controlla tutto l’abitato. Parcheggio al termine del paese (GPS: 41.52244,14.17906).

 

 Panorami a tutto tondo
Superata Isernia e presa la SS 17, sulla destra appare maestoso il Santuario di Castel Petroso, che guarda verso la valle (parcheggio GPS: 41.54989,14.31073). Di epoca recente, la prima pietra fu posta nel 1890, il Santuario dell’Addolorata è meta di fedeli, ma anche punto di partenza di sentieri per passeggiate immersi nella natura.
Abbandonata la statale 17, si sale verso Oratino, panoramico paesino posto a circa 800 mt di altitudine, a pieno titolo socio del Club de I Borghi più Belli d’Italia, grazie al suo piccolo ma suggestivo centro storico dall'andamento circolare.
Andando lungo l’erta salita che parte dal parcheggio, si arriva nella piazza più ampia del paese che ospita il Palazzo dei Giordano del XV secolo, in seguito trasformato alla fine del XVIII secolo da Giuseppe Giordano, duca di Oratino.
Percorrendo i vicoli in pietra bianca del paese, si apre improvvisamente il piccolo slargo che ospita la Chiesa di Santa Maria Assunta citata in atti del 1241. Dal belvedere si ammira la morbida sinuosità dei monti circostanti contrassegnata ora da un rudere di una torre, ora da un agglomerato di case.

  
  

Siamo ora a Pietracupa, un gruppetto di abitazioni tenacemente strette attorno al campanile e all'antica rocca, chiamata “La Morgia”. Sotto questo masso si trova un’antichissima chiesa (1200) ricavata da una grotta che nel tempo ebbe molteplici destinazioni, da fortezza militare, a sede di Tribunale ai tempi dell’Inquisizione, a luogo pubblico per le esecuzioni capitali. Rifugio bellico durante l’ultimo conflitto, dagli anni ’70 la sala scavata nella roccia è luogo di preghiera, abbellito da un crocefisso ligneo del 1500, con la macina di un antico mulino che assolve la funzione di altare. Le chiavi per la visita possono essere chieste al vicino bar. Parcheggio alle porte dell’abitato. GPS: 41.68282,14.51833.

Ancora un breve spostamento e si giunge a Trivento, altro paese che si erge alto sulle valli sottostanti. Dalla piazza inizia la Salita di San Nicola, una lunga scalinata in pietra che, passo dopo passo, conduce alla cima del centro vecchio dove si trova la Cattedrale consacrata nel lontanissimo 1076. L’interno, a tre navate divise da pilastri, è caratterizzato dalla cripta di San Casto, edificata, secondo la tradizione, su un antico tempio di Diana e offre le emozionanti atmosfere che sanno di antico e di mistico.
  

Continuiamo nel nostro saliscendi per arrivare al Santuario di Santa Maria del Canneto ubicato nelle vicinanze del fiume Trigno (GPS: 41.85535,14.60073, ampio parcheggio, isolato per la notte).
Il complesso è composto dalla chiesa, da uno svettante campanile del X secolo e un’area archeologica. 
La chiesa di S. Maria sorge sui resti di una villa romana del III-IV sec. di cui si possono osservare reperti nei vicini scavi. L’edificio, ben conservato e ottimamente restaurato costituisce un pregevole esempio di arte romanica molisana tra il XII e il XIII secolo.
Interessanti e particolari le varie figure che compongono e abbelliscono il santuario. 

 

Campane e sanniti
Sinuosi tornanti che si aprono sul paesaggio molisano ci conducono ora ad Agnone, altro borgo la cui parte vecchia, arroccata su un cocuzzolo roccioso, si districa tra stradine e vicoletti arricchiti da eleganti portoni che introducono in pregevoli palazzi antichi edificati tra il XIII e XIV secolo. Agnone è sinonimo di campana, fiore all'occhiello dell’ingegno artigianale, un prodotto che ha reso famosa nel mondo la cittadina. Consigliabile una visita alla Fonderia Marinelli e al suo Museo Storico della Campana, che racconta una storia lunga oltre mille anni. Per la visita della città si può sostare nel parcheggio dell’ospedale, in pendenza, GPS: 41.81101 14.37791.
Scenario completamente diverso, invece, lo offre Pietrabbondante borgo situato a 1027 metri di altezza, sormontato dalle imperiose morge, i tipici blocchi di roccia. Meta della visita è il complesso archeologico del Teatro dei Sanniti (GPS: 41.74075,14.38474), adagiato in una conca erbosa sul pendio del Monte Saraceno, dove si trovano i resti di vari edifici risalenti tra la fine del II secolo a. C. e il 95 a. C. Uno spettacolare tuffo nel passato, inserito in un panoramico scenario naturale di rara bellezza. 

 


Una visita al borgo di Pescolanciano e si è di nuovo sulla statale 650 a pochi km da Isernia, per concludere questo tour molisano, un territorio aspro ma ospitale, che nel passato ha visto transitare lungo i tratturi, le autostrade della transumanza, pastori alla ricerca dei pascoli per le loro greggi. Sullo sfondo, le morge, queste alte rocce massicce spesso occupate dai resti di torri medievali, sentinelle solitarie di un remoto mondo antico che affascina e incuriosisce ancora oggi. 

Dove sostare: 

La tranquillità dei luoghi permette – nel consueto rispetto delle regole del Codice della Strada - una sosta senza problemi in ogni paese visitato, seguendo le informazioni citate nel testo. Queste le strutture attrezzate da noi incontrate.

Oratino. Panoramico parcheggio sulla via esterna al paese con pozzetto di scarico. Centro a pochi passi. GPS: 41.58698,14.58325

Pietrabbondante. Area attrezzata con sei punti luce e scarico, comoda per la visita al borgo e al sito archeologico. GPS: 41.74347,14.38328


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