sabato 24 febbraio 2018

Week End: I Trabocchi d'Abruzzo


Alla scoperta dei Trabocchi, lungo la costa adriatica, per conoscere questi antichi presidi di pesca, un originale modo di pescare senza bagnarsi i piedi.



Esiste un tratto della costa abruzzese compreso tra Ortona e Vasto, caratterizzato dalla presenza di particolari costruzioni in legno simili a palafitte che partono dalla riva e si protendono verso il mare.
Sono i trabocchi, piattaforme distese sul mare ancorate alla roccia da grossi tronchi, dalle quali si allungano sospesi sull'acqua, lunghi bracci che sostengono una grande rete da pesca che, opportunamente manovrata, viene calata in mare.
         
Manufatti dall'antica origine, il trabocco era la maniera di pescare senza usare un’imbarcazione, rimanendo ancorati alla solida terra, quasi un giusto compromesso tra l’anima montanara e quella marinara del popolo abruzzese.
Visibili dalla statale 16 Adriatica, queste straordinarie costruzioni oggi non svolgono più l’antica funzione, ma sono diventati ristoranti o edifici privati. Rimane comunque alto il fascino di andarli a scoprire, specialmente in questa stagione quando lo scarso affollamento consente di parcheggiare il camper senza grossi problemi e raggiungere il trabocco passeggiando lungo il vecchio tracciato della ferrovia che in diversi punti costituisce un panoramico sentiero a pochi metri dal mare. Un sentiero che potrebbe benissimo diventare un lungo percorso ciclo-pedonale seguendo il tema di queste macchine da pesca. Probabilmente in altri paesi, sarebbe già una ghiotta offerta al turista…

Per avere un primo colpo d’occhio sulla costa, conviene salire nella parte alta di San Vito Chietino per affacciarsi al belvedere “Guglielmo Marconi” una terrazza panoramica di eccezionale bellezza (sosta in paese non agevole).
Scesi alla marina i posti per sostare non mancano (attenzione a eventuali divieti) e si può iniziare l’esplorazione dei trabucchi, bilancioni o travocchi, che dir si voglia.


Qui sul molo ne troviamo subito due, il Trabocco San Giacomo e il Nicola Veri (Vento di Scirocco). Facilmente raggiungibili, sarà una ghiotta occasione per osservare da vicino questo intreccio di tavole, tronchi, funi, cavi e tiranti.

Volgendo lo sguardo verso sud, si vede subito il Trabocco Punta Fornace, che si raggiunge camminando lungo l’acciottolato che costeggia la vecchia stazione. Il Punta Fornace, situato vicino alla spiaggia libera Rocco Mancini, deve il suo nome alla presenza di una fornace di mattoni nel gruppo di case retrostanti, oggi inutilizzata.


Raggiungibile risalendo per un breve tratto sulla statale, troviamo il Turchino posto su una piccola sporgenza della costa denominata appunto Capo Turchino. Di proprietà del comune di San Vito, edificato nel 1871 e da poco restaurato, è completamente realizzato su palizzate di legno senza fondazioni ma fissate con cavi o agganciate alla roccia. Una passerella di legno conduce dalla riva al casotto di pesca e alla piattaforma dalla quale un tempo, attraverso un complesso sistema di tiranti e bilancieri, era possibile immergere e ritirare le reti da pesca. Questo edificio è quello raccontato da D'Annunzio nel suo "Trionfo della morte", descritto come “…una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e travi, simile a un ragno colossale..."

 

Ritornati al camper, percorriamo pochi km e deviamo per la stradina a senso unico che conduce al Promontorio Dannunziano, una collinetta a picco sul mare legata ai trascorsi del vate in questi luoghi. A poca distanza da qui, infatti, si trova l’Eremo Dannunziano, una villetta dove il poeta trascorse insieme alla sua amante Barbara Leoni, l’estate del 1899. (Info: www.eremodannunziano.altervista.org)

Torniamo sulla SS16 per fermarci in Contrada Vallevò (comune di Rocca san Giovanni); scendiamo sulla spiaggia e troviamo il Trabocco Sasso della Cajana (verso sud) e Trabocco Punta Tufano (verso nord).

 
Anche questi sono facilmente avvicinabili e possono essere osservati e fotografati senza problemi. Le piccole imbarcazioni da pesca, i ristorantini con veranda sul mare, fanno da contorno ai due trabocchi osservati e protetti dal Cristo degli Abissi, una copia della statua di bronzo scolpita nel 1994 dallo scultore Vito Pancella, il cui originale fu inabissato nel 1995 nelle acque antistati la piccola baia. Il Punta Tufano vanta una storia antichissima poiché si dice sia stato costruito la prima volta agli inizi del 1700 da quattro fratelli giunti dalla Francia con le famiglie. I discendenti che assunsero il cognome Verì, sono ancora gli attuali proprietari del manufatto che in questi lunghi secoli è stato più volte distrutto, ricostruito e addirittura spostato in Toscana dove la famiglia emigrò a metà del secolo scorso. Edificato nel 1962 di nuovo in Abruzzo, il casone da pesca fu distrutto da una tempesta fino al 2006 quando Rinaldo Verì edifica un nuovo trabocco praticamente dal nulla, quello che vediamo ancora oggi protendersi fiero verso il mare dagli scogli di Punta Tufano.


Di nuovo in marcia, cerchiamo le indicazioni per il ristorante Punta Cavalluccio; qui, con un po’ di fortuna sistemeremo il mezzo lungo la strada o tentiamo l’erta discesa verso il parcheggio del ristorante. Tutto questo sforzo per andare a osservare altri due monumenti: il Punta Punciosa, che si trova di fronte il ristorante citato, mentre percorrendo uno sterrato verso nord, si arriva al Trabocco di Punta Cavalluccio, ancora gestito da una storica famiglia di traboccanti e pescatori. In questi mesi, diversi di questi manufatti sono in fase di restauro e tirati a lucido in attesa della bella stagione. Un’opportunità per chiedere di osservare da vicino le ardite strutture che sembrano appoggiarsi una sull’altra senza apparente stabilità, ma, nel frattempo, solide e forti.



Giunti alla rotonda di Fossacesia, ci concediamo una pausa e saliamo verso la stupenda Abbazia di San Giovanni in Venere, alta e panoramica su di un colle da cui domina la costa adriatica. Edificata dai monaci benedettini tra il VI e VII secolo sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Venere, la costruzione attuale è dovuta all'abate Oderisio II (1155-1204), sepolto nel sarcofago murato sulla facciata principale.

Bellissimo il monumentale prospetto contornato da bassorilievi di marmo bianco che narrano le vicende della vita del Battista, mentre l'interno offre il meglio di se nella cripta suddivisa da colonne appartenenti all'antico tempio di Venere. Nei catini delle absidi troviamo interessanti affreschi murali di elevata qualità. Interessante è anche il chiostro formato da una galleria di ventinove trifore scandite da sessantotto colonnine senza base con i capitelli variamente decorati.

Non distante da qui troviamo Rocca San Giovanni, località censita tra i Borghi più Belli d’Italia, con l’elegante Piazza degli Eroi, salotto del paese sul quale insistono il complesso parrocchiale di San Matteo Apostolo, l’attigua torre campanaria del XIII secolo a pietra viva e il Palazzo municipale. Si narra che la piazza fu progettata nel 1862 demolendo le antiche abitazioni e costruendo il Palazzo municipale più alto della Chiesa parrocchiale per indicare la superiorità del potere civile su quello religioso. Ampio parcheggio a pochi passi dal centro (GPS: 42.25120,14.46431).


Tornati sulla costa, un vasto slargo in terra a Fossacesia Marina, ci permette di fermare il nostro mezzo a pochi metri dal Trabocco di Punta Rocciosa, condizione che ci permette di aspettare qui il buio per ammirare il bilancione all’imbrunire quando le luci iniziano a scemare e si catturano immagini delicate ed emozionanti.

Facciamo un po’ di strada per arrivare fino alle porte di Vasto e fare una bella passeggiata nell’Oasi di Punta Aderci, una vasta area che corre dalla spiaggia di Punta Penna (a nord del porto di Vasto) alle foci del fiume Sinello, nel comune di Casalbordino.

Percorrendo una lunga scala, dal parcheggio si scende verso la spiaggia; sulla destra troviamo gli uffici informativi del parco e lungo il molo altri due trabocchi.

Verso sinistra, invece, un susseguirsi di spiagge, ciottoli, falesie e scogliere, paesaggi agricoli e macchia mediterranea. Le dune e l’ambiente fluviale si prestano bene al birdwatching poiché qui svernano e sostano aironi, svassi, cormorani e altri uccelli di palude. In acqua, infine, non è raro osservare i delfini.

     

Fra maggio e settembre, troviamo aperto anche un campeggio natura a pochi metri dalla falesia. Un’ottima scusa per rilassarsi in tranquillità, gustare “lu vrudatte”, un buon piatto di brodetto alla vastese, e rimettere in ordine le tante fotografie che abbiamo scattato a queste particolari strutture che rispondono al nome di trabocchi, una tipicità di queste coste che rendono questo territorio ancora più unico e piacevole da visitare.


Sosta
Si segnalano le possibilità di sosta incontrate nel viaggio, verificando in loco la presenza di eventuali divieti stagionali. 

San Vito Chietino: 
Parcheggio della vecchia ferrovia (GPS: 42.30823,14.44681) o nei pressi del Trabocco Punta Fornace (GPS: 42.30433,14.45211)

Fossacesia Marina: 
Parcheggio nei pressi del Trabocco Punta Rocciosa (GPS: 42.25530,14.50515)
Area camper Il Chioschetto. Via Lungomare Sud 168, apertura da marzo a ottobre (GPS: 42.24030,14.52993).

Abbazia di San Giovanni in Venere:
Parcheggio panoramico a pochi metri dall’Abbazia. Isolato, tranquillo. (GPS: 42.25332,14.49850)

Vasto:
Area attrezzata Camping Oasi Punta Aderci, Contrada Torre Sinello, tel. 347.6838873, www.oasipuntaderci.it, aperto da maggio a settembre. (GPS: 42.1815845,14.657066)

Parcheggi per i trabocchi

Trabocco San Giacomo e Vento di Scirocco, ampio. GPS: 42.30823,14.44681
Trabocco Punta Fornace. GPS: 42.30433,14.45211
Trabocco Punta Turchino. Slargo sulla statale a 200mt dall’accesso al trabocco. GPS: 42.2983379,14.4615801
Trabocco Sasso della Cajana e Punta Tufano. Parcheggi a pettine sulla statale. GPS 42.28620,14.48131
Trabocco di Punta Cavalluccio e Punta Punciosa. Parcheggio del ristorante, erta discesa, GPS: 42.26485,14.50047, o lungo la statale.
Trabocco di Punta Rocciosa, ampio parcheggio. GPS: 42.25530,14.50515
Punta Penne. Piccolo parcheggio versante sud del Parco. GPS: 42.17262,14.70135
Punta Aderci. Ampio parcheggio, GPS: 42.17432,14.69332. Parcheggio più piccolo raggiungibile tramite sterrato, GPS: 42.17816,14.68545

(Febbraio 2017)

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